Da
Giornale del Popolo 05.06.98
Per poter
affrontare le sfide dell’anno 2000 i pompieri ticinesi dovranno essere
pronti ad agire con grande professionalità. Anche se in futuro la base
organizzativa sarà ancora fondata sul volontariato, ogni milite dovrà
affinare le proprie conoscenze e tecniche di intervento per garantire
l’indispensabile efficacia in caso di grandi incendi e catastrofi
naturali. L’insegnamento della nuova organizzazione è iniziato ieri a
Biasca con la prima scuola reclute cantonale per militi dei corpi
pompieri regionali e locali.
Per
tre giorni, e per l’esattezza da ieri fino a domenica, 120 allievi
appartenenti ai 35 corpi cantonali – comprese per la prima volta anche
sei donne – assistiti da una sessantina di aiutanti e istruttori si
eserciteranno sulle piazze della caserma dei pompieri di Biasca,
dell’arsenale federale, FFS e dell’ aerodromo di Lodrino. Tutti i
partecipanti fanno parte delle categorie B e C, cioè alle sezioni
urbane motorizzate e non motorizzate. I luoghi scelti per l’istruzione
hanno a disposizione i supporti necessari per soddisfare le esigenze di
tutti i temi, che verranno affrontati durante i tre giorni che i militi
passeranno in Riviera. Ci saranno operazioni mirate alla lotta contro il
fuoco, si studierà la tecnica del salvataggio personale, i pericoli che
presentano cavi e impianti elettrici ed il servizio sanitario. I
pompieri dovranno inoltre esercitarsi all’uso delle corde e delle
scale speciali in dotazione e conoscere il funzionamento delle
autobotti, rifornimenti d’acqua, eccetera. I nuovi investimenti
industriali e le tecnologie sempre più avanzate, le lavorazioni e i
trasporti di prodotti chimici su strada e ferrovia impongono però anche
ai pompieri nuove strategie d’intervento. In questo campo gli
interventi di spegnimento diventano sempre più complicati e per
salvaguardare l’incolumità di cose e persone bisogna essere
preparati. Non solo la prontezza quindi, ma soprattutto conoscenza dei
metodi e delle tecniche più importanti per affrontare con successo la
lotta agli incendi. In certe situazioni l’elicottero diventa un mezzo
indispensabile. Quando si sviluppa un grande fuoco, ad esempio nei
boschi, l’aiuto dal cielo è determinante sia per efficacia, sia per
la ricerca d’acqua che in alta montagna potrebbe non sempre essere
alla portata di autobotti ed idranti. Perciò, durante questa prima
scuola reclute, non mancheranno le esercitazioni combinate con il Super
Puma e l’Alouette 3 dell’esercito. <<Il ruolo degli
elicotteri è sempre più importante, tutti i giorni dell’anno è
garantito un picchetto in collaborazione con le ditte che operano in
Ticino – ha spiegato il comandante del corso il maggiore Giorgio
Ortelli, che ieri a Biasca ha presentato la SR in collaborazione con il
municipale Angelo Faretti e il furiere Gabriele Cavaliere – in base
ad una convenzione speciale con il Cantone vengono fatturati prezzi
inferiore rispetto a quelli commerciali>>. In questo ambito
rientrano anche gli elicotteri militari che di regola entrano in azione
per aiutare i pompieri quando si verificano grandi incendi e catastrofi
naturali. E veniamo ai costi. La scuola reclute per i militi pompieri
dei corpi di secondo e terzo gruppo costerà 160mila franchi, di cui
circa 40mila per la sussistenza, che verranno prelevati dal Fondo
incendi cantonale. I rifornimenti e il vitto sono organizzati alla
caserma pompieri di Biasca con la collaborazione di diversi volontari,
che hanno trasformato il locale magazzino in una accogliente mensa.
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