Da
La Regione Ticino 05.06.98
Prima
scuola a Biasca secondo la nuova legislazione: 180 i militi
Per
la prima volta tra le reclute ci sono anche sei ragazze
Un
pompiere è un esecutore. Deve saper saltare addosso all’incendio (o
al disastro ambientale) e domarlo nel più breve tempo possibile,
conoscendo a menadito i mezzi a sua disposizione. Un tempo invece doveva
occuparsi anche di prevenzione, di misure edilizie e così via. Oggi
deve essere soprattutto pronto a intervenire. A Biasca si è aperta ieri
la prima scuola reclute per militi pompieri in questa nuova forma
normativa, dopo che sono state cambiate tutte le leggi. Al corso, che
durerà fino a domenica 7 giugno, parteciperanno 180 persone, un numero
record per il Ticino. Hanno presentato ieri il corso il suo comandante,
maggiore Giorgio Ortelli, il furiere Gabriele Cavaliere e il capo
dicastero per il Municipio di Biasca, Angelo Faretti. La nuova legge
sull’organizzazione della lotta contro gli incendi, l’inquinamento e
i danni della natura ha dunque sostituito la vecchia legge sulla polizia
del fuoco. La prevenzione è ora affidata alla legge edilizia, alla
nuova legge forestale e alla legge contro gli inquinamenti. Ai pompieri
spetta solo la prontezza d’intervento. Il nuovo regolamento
d’applicazione, del 1° gennaio 1998, li divide in quattro categorie.
Categoria A: Centri di Soccorso Cantonali (che sono 6); categoria B:
Corpi pompieri regionali; categoria C: Corpi pompieri locali (che fino a
ieri si chiamavano pompieri di montagna, ed erano amministrativamente
separati), e categoria D: Corpi pompieri aziendali. La Scuola reclute
apertasi ieri a Biasca riguarda solo le categorie B e C. In futuro ci
saranno scuole comprendenti anche la categoria A, con 300 partecipanti.
Le categorie, ovviamente, non corrispondono a un giudizio di merito.
“Tutti i militi pompieri sono uguali”, ha detto il maggiore Ortelli.
E’ cambiato anche il concetto d’istruzione dei pompieri, che impone
ora una scuola reclute e corsi per le funzioni superiori. Per il tutto
c’è un budget, a carico del Fondo incendi, di 700mila franchi
all’anno. Questa scuola reclute ne costerà 170mila. Alla fine del
corso ogni milite dovrà conoscere tutti gli attrezzi e saperli usare
secondo i nuovi regolamenti. Ad esempio: oggi due soli militi devono
essere in grado di impiegare la scala a sfilo. Prima ne occorrevano
quattro. A Lodrino i militi si familiarizzano con la lotta al fuoco e
agli incendi di bosco e con l’uso di elicotteri militari Super Puma e
Alouette 3 (approfittando della presenza di un corso di ripetizione
dell’aeronautica). In tutto partecipano 35 corpi pompieri (19 di
categoria B e 16 di categoria C) per un totale di 120 allievi di cui 6
donne. Lo Stato Maggiore comprende 30 istruttori e gli inservienti sono
20, per un totale di 180 persone. La sussistenza è organizzata dal
Corpo Pompieri di Biasca e molte mogli ed amiche dei militi biaschesi si
sono presentate come volontarie. D’altronde gli stessi militi sono
volontari, e alcuni di loro hanno dovuto impegnare per questo corso
qualche giorno delle loro vacanze. Per tutti si tratterà di un corso
lungo ed impegnativo.
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