Da
La Regione Ticino 07.09.98
Disagi
alla circolazione, Pura è senza acqua potabile. Ingenti i danni ma
nessun ferito
Abbondanti
piogge causano frane, smottamenti, allagamenti e caduta di alberi
Danni
e disagi con strade temporaneamente chiuse, alberi sradicati,
smottamenti e piccole frane, cantine allagate. E’ questo il bilancio
di una notte di maltempo, tra venerdì e sabato nella regione dove,
secondo una prima stima, sono caduti in poche ore circa duecento litri
d’acqua per metro quadrato.
I
disagi maggiori si sono registrati a Pura, dove nella giornata di ieri
era ancora difficoltosa l’erogazione di acqua potabile. sulla strada
che da Bioggio conduce a Cimo (la strada è stata interrotta), nella
zona tra Caslano e Magliaso, dove il fiume Magliasina ha praticamente
rotto gli argini, sulla Fornasette-Ponte Tresa e sulla strada tra
Novaggio, Miglieglia e Breno. Disagi alla circolazione e danni ingenti
sono stati registrati anche sul versante italiano del lago Ceresio, in
particolare sulla strada Regina che da Gandria porta a Porlezza. Se i
disagi alla circolazione e danni materiali, pur ancora non
quantificabili, appaiono ingenti, il nubifragio che si è abbattuto
sulla regione nella notte di venerdì su sabato non ha provocato il
ferimento di persone. Il solo incidente di un certo rilievo è avvenuto
nella zona di Novaggio, dove una persona si è rotta un braccio nel
tentativo di avvisare due turisti che stavano attraversando il
ponticello romano della vecchia strada, che si è come ripiegato in due
a causa della forza dell’acqua. Acqua che ha causato danni anche
all’ex Mulino di Vinera, oltre a diversi danni ad edifici privati. Non
si contano gli allagamenti alle cantine. Le conseguenze più importanti
causate dal maltempo sono comunque avvenute a Pura, dove è stata
sospesa l’erogazione di acqua potabile: i disagi per i circa mille
abitanti del comune malcantonese sono proseguiti fino a ieri nonostante
l’impiego di pompieri e militi della Protezione Civile che, coordinati
da Daniele Ryser, ieri pomeriggio hanno operato sul condotto di Curio
per permettere un minimo di rifornimento di acqua alla popolazione di
Pura. A Bedigliora si è temuto il peggio per una donna di 86 anni,
rimasta intrappolata all’interno della sua abitazione e liberata dai
pompieri. Nel comune malcantonese sono state segnalate frane e
smottamenti dietro il nucleo del paese. Nella zona del Medio Malcantone,
oltre alla rottura delle prese d’acqua dell’acquedotto, si registra
anche la distribuzione di buona parte della rete di sentieri e parecchi
dissesti nel bosco. Il maltempo non ha nemmeno risparmiato la zona
attorno a Caslano, dove le forti precipitazioni hanno ingrossato la
Magliasina, che in certi punti ha rotto gli argini. Danni e disagi sono
stati registrati al maglio di Neggio, dove una frana ha ostruito la
stradina che conduce alla pescicoltura e presso il parcheggio dello Zoo
al Maglio. Danni rilevanti sono pure stati segnalati presso il campo da
golf, reso impraticabile. I pompieri della zona, coordinati da
Gianalfredo Signorini, sono inoltre dovuti intervenire sulla strada
cantonale Fornasette-Ponte Tresa, interrotta in più punti da numerose
frane e smottamenti. I danni più rilevanti sono stati registrati presso
una carrozzeria poco prima dell’intersezione per Madonna del Piano,
dove una frana ha letteralmente sotterrato due automobili in attesa di
riparazione. Disagi alla circolazione anche sulla strada che dalla
dogana di Ponte Cremenaga porta a Ponte Tresa Italia, chiusa al traffico
durante tutta la giornata di sabato. Chiusa al traffico anche la statale
Regina, litoranea occidentale del lago di Como, flagellata da cascate di
fango e cadute di alberi e sassi. Sempre in Italia, in Val d’Intelvi,
è stata chiusa la provinciale. Ad Arcegno, la furia del torrente Telo,
ha spazzato via la Piazzetta Grandi, trascinata nel lago di Como assieme
a due autobus e sei automobili. Ieri sono iniziati i lavori per
costruire un muro di contenimento per consentire il recupero degli
autobus e di tre auto che ancora si trovano nel lago. Da segnalare,
sempre sul fronte italiano, che a Collo (frazione di Cavargna), due
famiglie di dieci persone (fra cui un invalido) sono tuttora isolate dal
resto del mondo.
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